“Zitti e buoni”, i Maneskin vincono il 71esimo Festival di Sanremo con un brano rock

Roberta Chiatti (Londra) – I Maneskin è la giovane band rock italiana che ha vinto la 71esima edizione del Festival di Sanremo seguiti al secondo posto dalla coppia Fedez e Francesca Michielin e al terzo posto da Ermal Meta che dopo le classifiche provvisorie si credeva fosse lui, per la seconda volta, il vincitore.

I Maneskin non si sarebbero mai aspettati di vincere il Festival con la loro canzone “Zitti e buoni” dalle sonorità “rock” ma ci hanno creduto fino alla fine, portando sul palco una grinta ed energia di una rock band che si ispira molto alle grandi leggende di questo genere musicale.

Una vittoria che dedicano a tutti i colleghi che hanno sempre creduto in loro sin da subito ma anche al pubblico che li ha votati mandando proprio a loro e soprattutto ai più giovani un messaggio importante:

Mettete sempre tutto di voi stessi in quello che fate e credeteci senza farvi condizionare

Su Fedez e Michielin non sono mancate le polemiche che ora regnano sui social secondo cui sono riusciti a salire sul podio  grazie a Chiara Ferragni che ha invitato i suoi oltre 22 milioni di followers a votare per suo marito. Ma chi non l’avrebbe fatto? Secondo altri giornalisti,  Chiara ha sicuramente un impatto mediatico ma non ha fatto altro che supportare la persona che ama. Fedez risponde in conferenza stampa dicendo che è una polemica abbastanza sterile. Sulla loro performance entrambi sono invece molto felici e anche soddisfatti di aver imparato qualcosa l’uno dall’altra. Francesca ha capito che a volte bisogna lasciar sfogare le proprie emozioni, perchè non è segno di fragilità. Mentre Federico è stato felice di avere “una roccia” al suo fianco.

 

 

 

Durante la conferenza stampa di questa mattina, Amadeus non ha fatto altro che ringraziare tutta la squadra RAI ma soprattutto delle persone che ci sono sempre state per lui ad ogni ora: Fiorello, che oltre ad essere “un fratello”, lo ha definito come il miglior showman che abbiamo in Italia in questo periodo storico e poi figure come Lucio e Niccolò Presta o Gina Cilio la sua responsabile stampa e poi dichiara:

Quando rivedo le immagini, mi rendo conto che questo Festival non ce l’ha nessuno, ce l’abbiamo noi italiani e per questo teniamocelo stretto

Rosario Fiorello ha invece criticato alcune pagine di giornali che hanno definito il Festival “un flop” rispetto ai dati che sono stati comunicati dalla RAI durante l’intera settimana:

Io ho sentito solo numeri pazzeschi e poi ho letto cose che non combaciano, c’è qualcosa che non mi torna

Ma aldilà della critica, Fiorello ringrazia tutti e definisce questa esperienza al Festival la più importante della sua vita, perchè non si sarebbe aspettato di fare spettacolo davanti ad un teatro completamente vuoto, ed infatti:

Ho ricevuto messaggi da molti miei colleghi comici e chi fa il mio mestiere sa cosa succede quando c’è  la battuta, il pubblico fa parte dell’esibizione, ti guida: ti dice se devi andare più veloce, se devi cambiare argomento […]

Tutte circostanze che forse alcuni non hanno apprezzato perchè non si sono calati nei  panni di chi lavora in questo settore da anni e ancor prima del debutto in TV, nei famosi villaggi con centinaia di famiglie.

Secondo il CEO di FIMI, Enzo Mazza,  l’edizione di Sanremo 2021 ha lanciato un messaggio di speranza per tutta la filiera penalizzata dalla pandemia, che necessita di una seria riforma strutturale per la ripartenza. I protocolli adottati dal Festival, che hanno restituito l’immagine di uno spettacolo sicuro e responsabile nonostante le evidenti complessità dell’edizione, rimandano a possibilità concrete di ripresa che devono essere accolte dalle istituzioni, valorizzando la musica come strumento di cambiamento culturale, economico e sociale del tessuto nazionale.

Un Festival quindi che non dimenticheremo mai, sia perchè dopo mesi non abbiamo sentito nominare il Covid e sia per le circostanze (causate dal virus) che hanno reso questa edizione irripetibile e che hanno aperto l’idea di nuovi scenari musicale e organizzativo che punteranno, dalla prossima edizione, sempre di più sui giovani e sul virtuale, rendendo il  Festival sempre più internazionale.

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