Violenza domestica ai tempi del Covid-19

Londra (Anna Vagli) Le politiche di contenimento adottate dai governi di tutto il mondo per contenere l’emergenza Covid-19 vanno inevitabilmente ad impattare anche sulla violenza domestica.

 

Criminologa Anna Vagli
Criminologa Anna Vagli

Ne parleremo stasera nella diretta della sera dalle 6 con Dottoressa Anna Vagli, Giurista, Criminologa Investigativa, Esperta inScienze Forensi e Psicologia Investigativa , Sopralluogo tecnico sulla scena del Crimine

Se il governo italiano ha predisposto ben due numeri per soccorrere le vittime isolate con il loro partner maltrattante, al momento a Londra niente sembra essere stato previsto, anche se, verosimilmente, ciò accadrà presto.

Il sistema inglese si distingue da sempre per l’efficace capacità di arginare gli episodi di violenza di genere grazie al c.d. Metodo Scotland, ideato da Patricia Scotland, ex ministro della Giustizia e membro della Camera dei Lords.

Il metodo Scotland, che prevede un collegamento efficace delle Istituzioni e che è risultato vincente in tutta la Gran Bretagna, è stato esportato con successo anche in Spagna.

Cambiare mentalità per fermare la violenza sulle donne | Helpeople

Al momento, invece, trova difficoltà ad impiantarsi in Paesi come Italia e Francia. Naturalmente, il metodo in parola necessiterà di una serie di correttivi per poter funzionare anche nella situazione emergenziale che stiamo affrontando.

Altro segreto dell’efficacia anti violenza anglosassone è stata l’introduzione nel 2015, da parte del premier Cameron, di un reato che nell’ordinamento italiano tarda ad essere previsto, ossia quello di “comportamento coercitivo e il controllo invasivo”, che punisce con il carcere fino a 5 anni gli abusi psicologici ed emotivi estremi.

Con tale disposizione infatti non è più necessaria la violenza fisica per incriminare il maltrattamento subito per mano dei partner o di altri componenti della famiglia.

In Italia

Le restrizioni previste dal nostro Paese per contenere il Covid-19 producono come effetto secondario
l’aumento degli episodi di violenza domestica.

La condivisione di spazi ristretti, il taglio dei contatti esterni e la convivenza obbligatoria con il partner violento incrementa le occasioni di controllo e di limitazione della vittima.

In condizioni di normalità il solo momento in cui la donna riesce a chiedere aiuto è quello in cui è lontana da casa o dal partner maltrattante. Oggi questo non è possibile ma è fondamentale ricordare alle donne che non sono sole.

Resta infatti attivo il numero Anti violenza 1522, attivo 24 ore su 24, e la possibilità di scaricare l’App YouPol, che permette alle vittime di violenza domestica di essere geolocalizzate e soccorse dal commissario territorialmente più vicino. Anche le donne sono costantemente in trincea, non dimentichiamocene!

Guarda il video della campagna contro le vieolenze domestiche in tempo Coronavirus

Ti potrebbe interessare anche

Desktop only