Londra (Carla Pisacane) Alla Biennale di Venezia ci sono molti film in concorso, ancora una volta il cinema italiano é al top.
Venezia 80 si è aperta con un film politico, “Comandante”, che racconta una storia durante il periodo bellico dove, ancora una volta uno straordinario Pierfrancesco Favono interpreta il comandande Salvatore Todato, figura forse poco conosciuta, ma dal quale si deve imparare una lezione di vita passata che ci insegna a vivere anche oggi.
Ma chi era Salvatore Todaro? era un ufficiale della Marina Militare Italiana noto per il suo coinvolgimento nella storia dei sommergibili italiani durante la prima metà del XX secolo. Nato il 4 aprile 1885 a Palermo, Italia, Todaro è diventato famoso come comandante di un sommergibile italiano chiamato il “Liuzzi” durante la prima guerra mondiale.
Uno dei suoi atti più noti avvenne nel 1918 quando il suo sommergibile, insieme al sommergibile “X1” comandato da Luigi Rizzo, tentò di attaccare il porto di Pola, che all’epoca era una base navale dell’Impero Austro-Ungarico. Questo audace attacco portò alla distruzione della corazzata austro-ungarica SMS Viribus Unitis.
Dopo la prima guerra mondiale, Salvatore Todaro continuò a servire nella Marina Militare Italiana e raggiunse il grado di ammiraglio di squadra. La sua carriera nella marina fu lunga e di successo. Si ritirò dal servizio attivo nel 1946 e morì il 13 dicembre 1968.
Todaro è ricordato principalmente per il suo coraggio e la sua audacia nelle operazioni subacquee durante la prima guerra mondiale, contribuendo alla storia della Marina Militare Italiana e alla storia dei sommergibili.
Pierfrancesco Favino: “Un magnifico esempio di ciò che cerco anche nel mio mestiere. Era un cattolico praticante, uno spiritista, ma anche un appassionato di filosofia orientale e un militare convinto. Era insomma un uomo pieno di gradazioni, che è quello che cerco e amo in un essere umano. Infine Todaro era uno capace di disubbidire”.