Rosita Dagh (Londra) – La Regina Elisabetta II celebra il VE Day (la fine della Seconda Guerra Mondiale in Europa, l’8 maggio 1945) inviando alla nazione un video-messaggio esattamente 75 anni dopo il discorso di sua padre trasmesso in radio per celebrare la liberazione dalla dittatura nazista.
“Vi mando un messaggio alla stessa ora in cui mio padre inviò un saluto a tutti gli uomini e le donne in Regno Unito e all’estero, che si sacrificarono così tanto da raggiungere la grande liberazione, come lui la chiamava”
In questo modo ha inizio il discorso della Regina, ricco di speranza ma soprattutto di riflessione in un momento di crisi globale che stiamo attraversando, il quale seppur devastante non può essere paragonato agli anni bui delle due guerra mondiali.
“La guerra è stata una guerra totale, che colpì tutti non lasciando alcun immune dal suo impatto. […] E tutti hanno avuto un ruolo da svolgere”
Con queste parole, la monarca invita i cittadini ad essere forti e non cedere alla tentazione di non rispettare le norme di sicurezza introdotte per combattere il coronavirus e invitando tutti a riflettere sulle migliaia di comodità che gran parte dei cittadini godono in questo periodo di emergenza.
“Never give up, never dispair” questo era il messaggio che si diffondeva durante il periodo della guerra, dichiara la regina davanti la telecamera nel Castello di Windsor, con accanto a sé la foto di sua padre e il berretto che indossava quando si qualificò autista nel servizio nazionale.
La Regina, ricorda quei giorni difficili e la fine di quell’inferno sulla terra, ammirando lo spirito forte e coraggioso degli inglesi che cosi come il resto del mondo capirono che l’unico modo per onorare le vittime di guerra è garantire che quegli eventi non accadano mai più.
L’8 maggio è quindi un giorno importante per tutti, incluso il Regno Unito che è solito celebrarlo per le strade delle città, ma che quest’anno il Coronavirus ha imposto di farlo in casa.
Tuttavia, “le strade non sono vuote” – afferma la Regina – “ma piene d’amore. […] Quando guardo alla mia nazione oggi che sta lottando per il bene dell’altro, dico con orgoglio che siamo ancora la nazione che quei giovani soldati, aviatori e marinai avrebbero ammirato e riconosciuto”.
Così la monarca termina il suo discorso, con vero orgoglio verso l’intero Paese che ogni giorno cerca di liberarsi di un male, questa volta, invisibile.