Stefano sin da piccolo impara l’inglese grazie alle canzoni dei Beatles, che lo spingono ad incuriosirsi di questo Paese e nutrire un profondo legame.
Dopo la laurea in medicina e diversi anni di lavoro in Italia, Stefano compie il grande passo: trasferirsi in Inghilterra. La sua decisione non è solo l’effetto evidente di una profonda stima nei confronti dell’Inghilterra, ma in quel periodo voleva constatare se l’NHS era davvero così efficiente rispetto ad altri sistemi sanitari:
“Volevo vedere se e come funzionasse l’NHS, e devo dire che lavorandoci dentro non posso parlarne male. Il livello dipende da dove vai e cosa fai, però tutto sommato è una grande istituzione […] E secondo perchè volevo vedere quanto era vera la famosa meritocrazia”
Secondo Stefano, la meritocrazia in Inghilterra c’era ed esiste tuttora, anche e soprattutto nell’ambito medico-sanitario:
“Sono entrato da perfetto sconosciuto e devo dire che se vali vai avanti; in Italia non è detto che se vali fai carriera”
Un altro aspetto che ha voluto sottolineare Stefano è la giusta ed equilibrata relazione tra medici e infermieri: tutti sono importanti, l’infermiere è trattato a pari merito di un medico, mentre “In italia gli infermieri sono sottovalutati”.
Nonostante a Stefano manchi quella socializzazione tipica italiana, considera l’Inghilterra la sua casa e non vede l’ora di diventare ufficialmente un suo cittadino.