Sanremo ( philip Baglini/Rosita Dagh) E’ ancora un record per la terza serata. Sono stati 9 milionie 836mila con uno share del 54.5% i telespettatori che hanno seguito la terza serata. Un record! l’anno scorso alla terza serata erano in media 9,4 milioni con il 46.7% di share. Tutto questo senza Fiorello ( che ritorna stasera), confermando che anche da solo Amadeus regge bene la scena.
Questo festival piace anche all’estero, in una fascia di eta’ tra i 30 e 55 sono riamasti a seguire il festival, questo le stime dei data dalla Gran Bretagna.
Amoroso, Nannini, Emma, Elisa, Pausini, Mannoia, Giorgia lanciano ‘Una nessuna centomila’, contro la violenza sulle donne un concerto, sabato 19 settembre all’Arena Campovolo a Reggio Emilia, per raccogliere fondi per i centri anti violenza. Solo questo quadro bastarebbe per fotografare il successo di questo 70 festival della canzone italiana. Che nella serata dei duetti ha fatto ottimo ascolti. Amadeus si conferma un’ottima scelta della Rai, e lui regge bene la serata, forse in qualche punto un Fiorello ci stava bene, ma Amadeus e’ uno del mestiere, azzarda troppo sull’improvvisazione, ma non stanca, e vola anche senza il suo amico.
Il tutto e’ partito con Michele Zarrillo che canta Deborah insieme a Fausto Leali. Poi tocca a Junior Cally che interpreta Vado al massimo in coppia con i Viito, e cambia il testo “vado al massimo” di Vasco Rossi citando le Sardine: “In mezzo a questi pesci grossi preferisco le Sardine”.
Poi eccola in tutta la sua beleza, in tutta la sua eleganza, Georgina Rodriguez moglie del grande campione Cristiano Ronaldo seduto in sala, senza troppo scomporsi.
L’interpretazione di Lewis Capaldi piace, anche se nella sala stampa molti hanno approfittato per una sigaretta. Poi qundo Capaldi ha iniziato la seconda canzone Some one you love allora tutti lo hanno riconosciuto.
C’e ‘stata tanta attesa per Roberto Benigni, e Mika, che non deludono.
Roberto Benigni sfila nella strada fuori dell’ariston con una banda vestita in Rosso. Si vede un benigni diverso, ci e’ sembrato legato, ha cambiato registro, non e’ piu’ il diavoletto comunista, ma si e’ fatto portatore di messaggi d’amore e porta al festival il – cantico dei cantici – un canto d’amore, anzi Il canto d’amore per eccellenza… ma Benigni usa piu’ o meno le solite paole, e l’enfasi sia quando parla della Divina Commedia e il messaggio d’amore che porta in se, sia del cantico delle creature, pero’ e’ anche vero che il tema e’ lo stesso l’amore, pero’ e’ anche vero che sempre l’impronta del solito registro si rischia di annoiare.
Bella l’interpretazione di Nigiotti e Cristicchi, riporta l’asse del festival sulla musica d’autore con “Ti regalero’ una rosa”.
Sono le 23.43 e siamo ancora lontani dalla fine il festevial e’ lungo, e si rischia di non apprezzare le canzoni successive. Pausa caffe’, forte.
Si rientra con Rodriguez che balla un tango da fare invidiare i ballerini. Suo marito Ronaldo rimane incantato.
Il festival continua fluido, Amadeus, una persona che e’ stata attacata ingiustamente, e lui non ha mai attaccato, anzi e’ andato avanti con umilta’ e coraggio, con determinazione. Con un fiore all’occhiello , un amico vero, che ha detto no a tutti ma a lui no.
Ascolti da record, si puo’ criticare quanto si vuole questo festival, ma alla fine e’ un tassello importante della musica e cultura italiana, anche nel mondo.
Tanti colpi di scena nella terza serata del festival dedicata alle Cover, un Francesco Gabbani vestito da astronauta canta l’italiano, proprio nel giorno in cui, il comandante Luca Parmitano e’ ritornato sulla terra dopo la sua missione di 270 giorni in orbita.
Si respira l’Italai vera in questo festival, Amore, e amicizia. E poi le canzoni, alcune forse vanno riascoltate piu’ volte priam di apprezzarle, altre entrano subito dentro con dei ritornelli che intrappolano l’ascolto.
E poi tanta ironia anche sull’ingresso ‘sobrio’ di Achille Lauro travestito da David Bowie.
la Terza serata si e’ conclusa con la vittoria ( provvisoria di Tosca) stasera ci sara’ il vincitore tra i giovani, gia’ si parla di Leo Gasmann, nulla a che fare con il cognome, la canzone e’ bella.