Prof. Fabrizio Pregliasco: “Aprire le scuole è uno stress test piuttosto che un rischio”

Londra (Roberta Chiatti) – In UK si sostiene che il rischio di contagio Covid-19 a scuola è molto basso, mente Ranieri Guerra – direttore aggiunto dell’OMS – ritiene che si presenterà un aumento di casi. Quindi qual è la verità?

Il Prof. Fabrizio Pregliasco sostiene che aprire le scuole sia uno “stress test” piuttosto che un rischio. Il virologo e direttore generale dell’Istituto Galeazzi dichiara che ogni paese in questo momento ha il “diritto e dovere di aprire le scuole ma con massima precauzione”. 

Contrariamente ai commenti di Attilio Fontana (presidente della Lombardia) e  Giovanni Toti (presidente della Liguria) secondo i quali  sarebbe meglio ritornare alla didattica a distanza “dove necessario”, il Prof. Pregliasco vede i protocolli di sicurezza come dei mezzi che potranno ridurre la probabilità di infezione, garantendo la frequenza scolastica.

La mascherina in classe è quindi utile, ritenuta un “elemento simbolico di attenzione” che ci ricorderebbe di mantenere le distanze, così come importante sarebbe misurare la temperatura corporea degli studenti sia a casa che all’ingresso delle scuole e cercare di disporre più mezzi di trasporto o garantire il distanziamento negli scuolabus evitando che si affollino.

Attualmente è stato dichiarato che saranno consentiti bus pieni solo per un tragitto di massimo 15 minuti in quanto è constatato che il virus si contrae se si è ad una distanza ridotta dal possibile contagiato senza mascherina e per più di 15 minuti.

Tutte queste misure di precauzione sono per molti la soluzione al problema, ma non fin quando si guarda in faccia la realtà. Infatti, non tutte le scuole italiane dispongono di classi tali da garantire il distanziamento sociale e non tutti gli enti comunali italiani,  che dovranno occuparsi di trovare ampi spazi, saranno capaci di rispettare il loro compito.  E poi in caso di traffico, chi potrà mai garantire un tragitto di massimo 15 minuti in autobus? Lo stesso virologo  è consapevole  di tutto questo e sa che all’inizio non sarà del tutto semplice:

“Mi rendo conto che i presidi sono in un momento di stress anche per le responsabilità penali che ci sono dietro.  Li capisco perchè io da direttore sanitario di un ospedale ho dovuto fare più o meno la stessa cosa per l’emergenza sanitaria, cioè io da un giorno all’altro ho dovuto modificare l’organizzazione, a seguito del fatto che avevo una colonna di ambulanze davanti al pronto soccorso e quindi è stato un momento difficile, non siamo riusciti ad attuare al meglio le disposizioni in quel momento emergenziale, lo abbiamo costruito nel tempo.

Mi rendo conto che in Italia, alla riapertura delle scuole, non si potranno avere tutti gli spazi o i banchi monoposto, sarà un momento difficile che sarà mediato nella realtà e fattibilità” – dichiara il Prof Pregliasco che invita a imparare a convivere con il virus fino all’arrivo di un vaccino, da lui previsto entro la metà del prossimo anno.

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