Londra (Paolo Ricciardi) Paul McCartney a Londra per la sua autobiografia, confessa che si e’ pentito di non aver mai detto a Johon Lennon di quanto gli voleva bene.
«Mi sono reso conto di non aver mai detto a John quanto gli volevo bene» ha confessato, commosso, il Beatle «Siamo cresciuti insieme a Liverpool e a quel tempo nei’50, a 16-17 anni,non era costume dirsi certe cose».
Un rimpianto che ora fa male, due amici, due grandi della musica mondiale, che il tempo non ha scalfito. Johon Lennon non c’e’ piu’ eppure sembra essere ancora vivo, tra noi, perche’ i Beatles ogni giorno, grazie ai fan, alla loro storia, sono sempre in qualche pubblicazione cartacea o virtuale, il loro riccordo e’ vivo e il suono della loro musica.
L’immortalia’ dei miti, del loro carisma, supera ogni spazio, ogni tempo, e le parole di Paul, verso il suo amico sono toccano il cuore.
Amico? Forse e’ il caso di dirlo Fratello di vita, con il quale ha fatto un percorso, quello piu’ bello, quello che tutti vorrebbero fare con una persona, litigare, ma volersi bene anche oltre quel sipario scuro tra la vita e la morte.
Paul McCartney alla soglia degli anni 80 ( 18 giugno) ha un rimpianto, ma crediamo che Johon Lennon lo capisca, perche’ forse anche lui non ha mai detto a Paul quando gli voleva bene, l’amore dei due e degli altri lo anno messo nella loro musica, sottraendo qualcosa di sentimentale tra le loro vite.