Musica a 360° con il critico musicale Michele Monina

Londra (Roberta Chiatti) – Michele Monina, uno dei più importanti critici di musica  (e forse anche il più criticato d’Italia), interviene su London One Radio e analizza l’attuale panorama musicale italiano.

In quale direzione sta andando la musica? È questa l’epoca dell’oro, di rinascita o di decadenza?

Michele Monina oltre a sottolineare il crollo economico dei live e dello streaming a causa della pandemia, critica fortemente la scelta artistica di non includere il Covid nei testi. Una tendenza quasi anacronistica appoggiata da gran parte degli artisti e che Monina non accetta, perché l’arte ha anche il compito di raccontare la realtà perciò ritiene sia stato “un punto debole della discografia odierna, ovvero  non essere in grado di raccontare quello che sta succedendo”. 

Più in generale se guardiamo attentamente alla discografia, questa è l’epoca dei tormentoni: “Investire su qualcuno la cui produzione pesa meno economicamente dove non c’è neanche il rischio d’impresa […]” conviene molto alle case discografiche anche sei poi l’artista non fa carriera.

Ma non tutto ciò che ha successo è di qualità dichiara Monina che riconosce quanto siano al giorno d’oggi pochi i successi di qualità quelli che poi si classificano come “classici” , ma soprattutto la tendenza delle radio di “fare l’occhiolino alle classifiche di spotify” anziché proporre qualcosa di diverso e nuovo.

Infatti, la decadenza musicale è dovuta, secondo Monina, anche al mondo radiofonico che non è più libero come un tempo ma è costretto a seguire ciò che le case discografiche propongono e quindi omologandosi a tutte le altre costringendo il pubblico ad ascoltare “le solite 20 canzoni” quando in realtà ci sono molti talenti da premiare e che contano in Italia.

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