“Se non c’è musica in trasmissione, sentitevi liberi di scegliere un disco (chiedete pure se avete bisogno di aiuto per farlo suonare)”
Questa è la prima insegna che troverete al suo interno, un museo in cui storici vinili possono essere suonati da te su un giradischi, ma soprattutto un museo che racconta la storia del vecchio Eel Pie Island.
Tra gli anni 1950 e 1970, l’isola di Twickenham veniva associata al jazz britannico, poi al rock e R&B. Ora è una zona privata e per lo più residenziale; l’isola un tempo si è animata con la musica dei Rolling Stones, degli Who, dei Pink Floyd e degli Yardbirds.
Rod Stewart, Eric Clapton, David Bowie e Jeff Beck hanno tutti “affinato” la loro musica all’Eel Pie Island Hotel, un luogo di musica bohémien supervisionato dal proprietario del club dei fumatori di pipa Arthur Chisnall.
L’hotel è scomparso da tempo, bruciato in un incendio all’inizio degli anni ’70. Ma rimangono un milione di ricordi, che sono affettuosamente conservati nel piccolo museo di Eel Pie Island.
La prima cosa da sapere sul museo è che non si trova su Eel Pie Island. Cercate invece l’edificio del vecchio cinema a circa cinque minuti a piedi su Richmond Road.
Con una facciata poco curata e con la scritta “Richmond Borough Chamber of Commerce” non attira sin da subito l’attenzione come altri musei di Londra ma una volta entrati vi si apre un vortice di musica ed emozioni senza eguali.
La maggior parte del museo è dedicata al decennio più importante di Eel Pie Island, quando molte delle star della scena rock e R&B degli anni ’60 hanno suonato sull’isola. La band che andava spesso in hotel a suonare era i Rolling Stones, che hanno eseguito proprio in quel luogo l’ultimo concerto il 25 settembre 1963.
Se la musica è il cuore pulsante dell’intero museo, non possono mancare curiosità sulla lunga storia di costruzione e riparazione di barche dell’isola, che continua ancora oggi.
Non solo, al termine della tua visita riceverai un passaporto dell’Eel Pie Island, una scheda di carta che replica quella che i frequentatori dei concerti ricevevano negli anni ’60. Questo passaporto ti darà un accesso annuale illimitato al museo.
Purtroppo, il passaporto non garantisce alcun accesso speciale all’isola stessa. Come direbbero gli Stones, non si può sempre ottenere ciò che si vuole. Non c’è nulla che ti impedisca di passeggiare sul ponte ma, essendo un’enclave privata, non c’è molto da vedere.