Il noto chitarrista morì di cancro all’età di 58 anni il 29 novembre 2001 a casa di un amico a Los Angeles. Come da lui richiesto, il suo corpo venne cremato e le ceneri furono poi sparse nel sacro fiume indiano, il Gange, secondo la tradizione induista.
Infatti, nonostante George Harrison provenisse da una famiglia di religione cattolica, durante i suoi concerti in giro per il mondo ebbe l’opportunità di venire a contatto con la cultura indiana.
Verso la seconda metà degli anni sessanta il chitarrista si interessò profondamente della cultura e musica indiana tanto da essere oggi ricordato per le sue molteplici collaborazioni con il noto artista Ravi Shankar e per aver organizzato il concerto per il Bangladesh come un’ iniziativa benefica a favore dei profughi dalla guerra civile tra India e Pakistan.
Durante gli anni, George Harrison iniziò a familiarizzare con la cultura indiana tanto credere in Dio e meritarsi rispetto dalla comunità e oggi l’Hare Krishna Temple ospiterà un evento esclusivo (gratuito) in sua memoria (clicca qui per l’evento)
L’evento, che avrà inizio alle ore 19 GMT, proietterà filmati inediti di George Harrison e verranno anche eseguiti suoi brani.
Il tempio si trova a Londra, nella zona di Watford presso Bhaktivedanta Manor, un’oasi di ispirazione spirituale, donata al movimento Hare Krishna dal George Harrison in persona.