Londra (Roberta Chiatti) – L’industria musicale in UK è in ginocchio. La campagna “Let The Music Play” chiede così al governo più finanziamenti per proteggere i musicisti e le persone che lavorano dietro le quinte.
Il mese scorso, oltre 1.500 artisti e personaggi del settore si sono riuniti per chiedere al governo di arrestare il “danno catastrofico” causato dal COVID-19 nel lancio della campagna “Let The Music Play”. Dopo mesi di campagne, il governo britannico, ha rivelato i piani per un investimento di £ 1,57 miliardi per aiutare l’arte, la cultura e la musica a sopravvivere all’impatto delle chiusure provocate dal coronavirus.
Ora con il ritardo delle riaperuture dei locali musicali, al momento in grave crisi economica e con il rischio di chiudere definitivamente le loro attività, la campagna “Let The Music Play” cerca di evidenziare le dimensioni delle aziende che compongono l’industria della musica dal vivo che necessitano di un sostegno urgente.
Enter Shikari, un portavoce dell’iniziativa ha dichiarato su Twitter: “Ci vuole un sacco di gente per costruire uno spettacol. L’industria della musica dal vivo è destinata a perdere circa il 60% dei suoi posti di lavoro a causa di COVID-19. Per favore, condividi, mostra solidarietà con i team dietro le quinte e chiedi un ulteriore supporto per l’industria live. ”
Nel Regno Unito l’ecosistema degli eventi live supporta oltre 200.000 posti di lavoro e migliaia di diverse aziende e tipi di attività per non dimenticare che il 50% delle aziende coinvolte nella fornitura di servizi per l’industria della musica dal vivo ha liquidità solo per quattro mesi.
A spiegare meglio i danni delle industrie coinvolte in questo settore, è Peter Heath, Direttore di PLASA che è intervenuto su London ONE Radio.