Kalush Orchestra nasce anni prima che iniziasse la guerra, esattamente nel 2019, quando il fondatore, Oleh Psiuk, pubblicò su Facebook un post in cui chiedeva se qualcuno conoscesse degli artisti che potessero far parte di una sua futura band fin quando ricevette una risposta positiva dai suoi attuali componenti Ihor Didenchuk e MC CarpetMan (KylymMen).
Ad intervenire ai microfoni di London ONE è stato il frontman, Oleh Psiuk, che ha voluto fortemente partecipare a questa edizione dell’Eurovision in Italia. Nonostante sia stato difficile per la band lasciare un Paese in guerra, questa occasione risulta essere molto importante per loro:
“[I russi] stanno cercando di distruggere la nostra cultura ma noi siamo qui per dimostrare che invece esiste e che la musica ucraina continua a vivere con la sua unica firma” – dichiara Oleh
La canzone che porteranno sul palco del Palaolimpico si chiama “Stefania” come il nome della mamma di Oleh Psiuk . Il brano è stato scritto prima ancora che arrivasse l’inferno in Ucraina ed è nata come un messaggio d’amore nei confronti di sua madre, ma dopo la guerra:
“Molte persone hanno iniziato ad interpretare la canzone come ‘L’ucraina è la mia mamma, la mia terra madre’ e in questo modo è diventata molto cara agli ucrainie spero che lo diventi anche per gli europei dopo la nostra performance all’Eurovision” – dichiara il frontman della band a London ONE
La particolarità di Kalush Orchestra è che uniscono le antiche tradizioni, il folklore della loro terra con il contemporaneo:
“La storia della nostra band, Kalush Orchestra nasce dal desiderio di unire il folklore ucraino, dimenticato da tante generazioni, con l’hip-pop contemporaneo e con questo cocktail abbiamo realizzato un mix molto interessante che è amato da tutti” – ci spiega Oleh
Questo “mix” tra folk e rap si nota anche nell’esecuzione dei loro brani durante le loro performance. Kalush Orkestra cura ogni dettaglio, anche l’outfit che celebra l’Ucraina con l’uso del Keptar, una giacca molto colorata tipica dell’antica popolazione ucraina e che già conta 100 anni di storia, il tutto unito all’abbigliamento contemporaneo come l’uso di sneakers.
Ora però non resta che scoprire cosa accadrà a Kalush Orchestra una volta terminato l’Eurovision:
“Noi torneremo subito a casa in Ucraina perché siamo qui solo con un permesso temporaneo per una missione speciale. Quindi una volta terminato l’Eurovision torneremo in Ucraina e faremo quello che dobbiamo fare. Io ho la mia organizzazione di volontariato che aiuta le persone con le accommodation, trasporti, assistenza medica” rivela Oleh
Sin dai primi attacchi dei russi Oleh ha aperto una charity ora guidata da 35 persone che al giorno aiutano circa 300 ucraini in difficoltà e che cercano aiuto:
“Abbiamo un canale speciale su Telegram che può essere seguito da tutti e puoi scrivere tutto ciò di cui hai bisogno e noi lo forniamo”
Con questo spirito i Kalush Orchestra saliranno sul palco del Palaolimpico di Torino per supportare e celebrare l’unicità di un Paese che da circa 3 mesi vede famiglie e città morire sotto le macerie, e che mai come ora ha bisogno di ricevere supporto per poter splendere ancora una volta e manifestare la loro ricchezza.