Londra (P.B.O.) E’ stata la mano di Dio” l’ultimo film di Sorrentino, forse il piu’ sofferto visto che parla della sua vita, dei suoi sogni di adolescente interpretati dal protagonista alter ego Filippo Scotti nei panni di Fabietto.
Filippo Scotti, e’ un giovane attore, vincitore del Premio Marcello Mastroianni a Venezia come miglior attore emergente. Filippo ha le idee chiare fin dall’eta’ di 9 anni quando vide il film ” La finestra sul coritle” del grande genio Alfred Hitchco, da li capi’ che voleva fare l’attore.
La vita di questo ragazzo, figlio di insegnanti, è cambiata di colpo, dai voti bassi a scuola in un liceo di Napoli, al grande cinema.
LondonONE radio in esclusiva l’ha incontrato in uan stanza di un Hotel di Londra per una chiacchierata sul film ma anche su chi e’ Filippo, timido, estroverso ed introverso al tempo stesso con due occhi profondi come la lente di una cinepresa per farci vedere un mondo magico che evade spesso dalla realta’ e ne crea una nuova: il cinema.
Come hai lavorato sul personaggio di Fabietto?
Sono partito dalla sceneggiatura, era gia’ tutto li. L’ho letta come se fosse un libro immergendomi dentro. Poi mi sono reso conto che dovevo interpretare quel personaggio Fabietto. Ho fatto un lavoro semplice, ho saltato le vacanze di Agosto, sono rimasto solo a casa e mi sono proiettato nella napoli anni 80. Ho chiesto qualche consiglio a Paolo sulla musica da ascoltare per allontanandomi dalla sceneggiatura e capire ancora di piu’ il personaggio. Poi c’e’ stato lo studio della postura della camminata e della bocca aperta in un certo modo come stupore di una persona che osserva, Sorrentino osserva molto.
Nel film hai un walk-man che ti accompagna sempre. Che tipo di musica ascoltati?
Ma durante le riprese non ascoltavo musica, come viene mostrato nel film. Nella mia vita ascolto musica vaga, tanta musica Africana.
Approposito di musica, ci vuoi raccontare l’emozione di Sanremo?
Quando Marco Mengoni mi ha chiamato mi ha fatto piacere. Poi ho realizzato l’emozione che mi poteva dare stare davanti live a milione di persone. Poi e’ andato tutto bene e’ stata una gran bella emozione che portero’ con me.
Toni Servillo nel film fa tuo padre, che consigli ti ha dato sul set?
Umilemente dico che e’ una persona meravigliosa. I consigli arrivano in tante forme, possono essere anche dei giudizzi, invece Toni e’ stato veramente una grande persona. In brevi momenti Toni mi ha aiutato, c’e’ una scena in cui non sapervo come portare l’entusiasmo richiesto dal copione in quella scena, Toni mi dette un consiglio che mi ha aiutato, mi ha sbloccato.
Il cinema e’ fuga dalla realta’ o vive in una realta’ diversa? …. ( continua l’intervista in podcast)
Per il futuro di Filippo forse c’e’ l’America, visto che e’ nella lista dei talenti emergenti del cinema europeo del 2021 secondo l’Hollywood Reporter c’è anche lui.
In una bolla dei suoi pensieri forse c’e’ anche l’idea di fare il regista, ma sono pensieri come farfalle che svolazzano in una testa di una ragazzo di 22 anni che ha gia’ vestito un gigante come Paolo Sorrentino.
Eppure alla fine della nostra chiacchierata, Filippo nella sua geniale semplicita‘ e’ riuscito a portarmi nel suo mondo, forse perche’ anche io sono stato timido e introverso, e sognavo un giorno di scorrere su di una pellicola prima di realizzare che il mio destino era un’altro.
La carriera di Filippo Scotti, con un serire alla spalle La luna nera, un film con Sorrentino, teatro, e’ appena alla fine, ma ho avuto l’impressione di avere davanti a me una grande attore e che lo rivedremo presto in altri ruoli e sono convinto che ci dara’ altre emozioni.
“fare questo film e’ stato fantastico, già solo farne parte era un sogno, non riuscivo a dormire, sentivo dentro un uragano di emozioni”
Il film E’ stata la mano di Dio, e’ candidato all’Oscar come miglior film internazionale, e noi ci rimane altro che pensare in positivo, e sperarare ancora in quella statuetta, che secondo Robert De Niro, Paolo se la meriterebbe perche’ ha saputo raccontare al meglio un qualcosa di straordinario, dice l’attore americano ” ho amato quel film, Napoli mi ricorda la New york italo-americana, che mi piace tanto e la realta’ e’ solo un punto di partenza per raccontare una storia che mi ha colpito molto”
Anche per noi e’ stato cosi.