Londra –
Facendo il mio mestiere di giornalista e speaker e dirigendo una azienda di Broadcastiong, spesso mi si chiede cosa penso di questa guerra, (che domanda stupida penso!)comunque ecco qui la mia risposta:
“Ne parlo solo per lavoro e per informazione documentandomi molto bene e non leggendo i giornali, ma cercando le fonti vere.
Ne parlo poco a livello personale. Non serve dire la propria idea al vento, serve solo a creare, tra altre idee confusione inutile. Inutile mettersi al posto dei capi di stato o a “giocare” a scommettere come andra’ a finire la guerra, nessuno lo sa. Tutti speriamo nella pace ovviamente.
Parlare della guerra, dire baggianate al vento, si puo’ fare solo per esorcizzare le paure e io non sono un buon esorcista.
Non si deve sempre avere un’ opinione.
Non sento pero’ nemmeno il bisogno di dire la mia. Lascio le parole inutili e gli inutili commenti a chi frequenta i bar o i social.
Leggo e vedo che tutti sanno tutto, gente che fino a quindici giorni fa non sapeva nemmeno che colore avesse la bandia dell’Ucraina e ora se la mette come sfondo sulla foto di FB. Gente che non conosce la storia della Russia, che non sa quando si e’ formata la NATO, eppure parla come fosse un capo di stato.
Lascio a questi la parola, le opinioni, le loro soluzioni , ma che non hanno il coraggio di dirle alle persone che contano. Parlare di Pace e’ bello. “Facile” scrivere sui social -“no alla Guerra viva la Pace”-, oppure – “io sto con l’Ucraina”- ed essere comodamente seduto sul divano o a chattare con amici sul cell. Ipocriti.
Ecco allora io non dico la mia, preferisco stare zitto, studiare, leggere informarmi, primo per me stesso e secondo per il lavoro che faccio. Fare bene il mio lavoro, anzi proprio ora farlo ancora meglio, e impegnarmi ancora di più.
Siamo tutti presidenti del consiglio, esperti di geopolitica, con l’arroganza di pensare poi alla fine dei conti solo alla nostra vita e dire solo: “povera gente” pero’ finche’ non ci cacano nel nostro recinto le nostre vite continuano lontane dalla Guerra. Ecco allora io preferisco stare zitto pur di essere ipocrita.
Alle persone che mi chiedono cosa penso, rispondo che una parola e’ troppo e due sono poche ,che non sono un Dio che perdonam, ne un politico capace di chiamare Putin e farlo ragionare. La mia opinione non conta come non contano le opionioni di chi parla e spesso strapparla, di chi crede di avere la risposta giusta in testa, ma che per il 99% e’ sbagliata.
La mia opinione non conta, sarebbe solo aria nell’aria, parole su parole.
Sarebbe solo, forse, una delle tante ipocrisie che sento in giro per i social.
Odio quando incontro persone e mi dicono: “come stai Phil? Hai sentito di questa Guerra… speriamo bene, che non venga anche da noi”, quando sotto certi versi e’ gia’ tra noi, ma loro devono sottointendere – speriamo che non mi venga a rovinare la mia vita, bella, tranquilla, e fatta di Netflix e playstation.
Odio quelle persone che si mascherano di pieta’ nascondendo il menefreghismo. Odio quando ti mettono nelle condizioni di dire la tua opionione a tutti i costi, come se il tuo silenzio non e’ gia’ una risposta a questa stupida guerra.
Loro devono sentire che anche tu la pensi come loro altrimenti passi per quello ingnorante, che non conosce la storia, la politica e la Russia.
Odio dovermi giustificare per una guerra che gia’ nel termine si spiega da sola, il tutto, che gia’ nella stessa parola c’e’ il grido sordo di migliaia di persone innocenti. Cosa c’e’ da aggiungere alla parola Guerra? La guerra e’ guerra, assurda, sanguinaria, inutile, stupida, arrogante, penosa.
E’ in una parola, ci sono tutte le parole del mondo e il significato e la spiegazione del tutto.
Odio quando vedo post sui social, (e si riconoscono) forzati nel pubbicare una bandiera o un bambino che soffre, per attirare un like o per sentirsi piu’ social degli altri giorni. Alle persone che mi dicono cosa penso ,dico che il mio pensiero non conta come non conto il loro, perche’ il nostro pensare non serve a nulla.
Ieri sera mi sono rivisto una foto del quadro della primavera del Botticelli, simbolo del rinascimento. L’uomo non e’ solo cattiveria e guerra, e come diceva il poeta Pablo Neruda: Potranno tagliare tutti i fiori ma non fermeranno mai la Primavera!”