Eurovision: «Macron ci scrisse per far squalificare i Maneskin dalla gara»

Londra (Caterina Rossi) – Con la giornata del 10 maggio è iniziato l’eurovision song contest 2022 che si svolgerà interamente al Pala Olimpico di Torino. Quest’anno, infatti, l’Italia ha l’onere e l’onore di ospitare le 40 delegazioni provenienti da ogni paese partecipante al contest grazie alla vittoria dei Maneskin al contest dello scorso anno tenutosi a Rotterdam.

Appena dopo la vittoria, i Maneskin erano stati coinvolti nelle polemiche relative al “droga gate” per cui Damiano, il frontman della band sarebbe stato ripreso dalle videocamere mentre faceva uso di droghe mentre in verità è risultato negativo a tutti i test e i controlli eseguiti successivamente.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Eurovision Song Contest (@eurovision)

Il commentatore francese dell’eurovision Stéphane Bern ha svelato quest’anno dettagli inediti sul ruolo del presidente Emmanuel Macron nelle accuse.

Tutto lo scandolo era partito da un video che vedeva Damiano piegarsi su un tavolino davanti a lui, il quale è stato interpretato sui social da molti account in prevalenza francesi come una prova di uso di sostanze stupefacenti. Per mettere a tacere le voci Damiano David si sottopose a test antidroga risultato negativo.

Il commentatore francese racconta di aver ricevuto molti messaggi dove si richiedeva la squalifica dal contest della giovane band.

«Ricordo che fu subito un gran casino. Ho ricevuto tanti messaggi sul mio telefonino che mi dicevano che i Maneskin dovevano essere squalificati, invitandomi a fare qualcosa prima di subito»

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Eurovision Song Contest (@eurovision)

Tra le richieste una in particolare si distinse, quella del presidente Macron che pregò il presentatore di evitare che la cantante allora in gara per la Francia Barbara Pravi arrivasse seconda, dopo i Maneskin per l’appunto che avrebbero dato un cattivo esempio col presunto uso di droghe.

Il racconto di Bern si conclude con quello che lo stesso presidente dell’Unione europea di radiodiffusione (Ebu), Delphine Ernotte, anche lui di origine francese, incitò a fare:

«In quel momento Delphine Ernotte intervenne e disse: “Se vinciamo, vogliamo essere i vincitori per merito, non perché abbiamo squalificato il primo posto”. Per questo non avanzammo nessuna protesta ufficiale»

dice Bern.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Eurovision Song Contest (@eurovision)

Desktop only