Londra ( Philip B.O) – Come si fa a raccontare l’immensa grandezza di Ennio Morricone, il suo genio discreto a volte troppo timido. Come si fa a racchiudere in un documentario la vita straordinaria di un uomo diventato immortale grazie alle colonne sonore scritte per il cinema e amate da tutto il mondo? Impossibile per molti, ma non per Giuseppe Tornatore che con il documentario – Ennio – è riuscito a riportare in vita una piccola parte, la più emozionante di Morricone.
Si entra in punta di piedi nella vita del Maestro attraverso racconti di chi lo ha conosciuto, ma anche attraverso la sua stessa voce. Sommerso dai libri a dirigere un’orchestra immaginaria che lui solo vede e sente.
La grandezza di Morricone non solo traspare dalle grandi opere cinematografiche ma anche dalle canzoni di inizio carriera, in quelle apparentemente più semplici, metteva sempre un tocco personale, un colpo di genio .
“Ho visto Il buono, il brutto e il cattivo al cinema” racconta Bruce Springsteen. “È stato in quel momento che ho capito che c’era qualcos’altro che non avevo ancora sentito. Era la musica più creativa che avessi mai ascoltato al cinema, ed è stata l’unica volta che sono uscito dal cinema per comprare la colonna sonora”.
Note che diventano subito il marchio di fabbrica di un compositore unico e irripetibile, come ad esempio nelle prime note di Abbronzatissima, dove dà vita a un arrangiamento che rende immediatamente riconoscibile il brano. Quel “A-A-bbronzatisima”, che apre la canzone è stato creato da un gioco di cori e fiati inconfondibili anche a distanza di molto tempo.
Tornatore, compagno di vita e di lavoro da oltre 30 anni, è riuscito a cogliere l’essenza e la personalità del maestro senza mai esagerare, ma lasciando a chi guarda l’immensità del cuore di Ennio, la sua autentica passione per la musica, una passione di altri tempi che lo impegnava ore e ore a studiare sul pentagramma.
Morricone ha scritto le musiche per più di 500 film e serie TV, oltre che opere di musica contemporanea. Sicuramente ne ha scritte molte di più, alcune sono andate perse o cancellate dallo stesso maestro, non per raggiungere la perfezione, come diceve lui, ma per arrivare a quello che voleva dire con la muscia.
Probabilmente non si rendeva conto nemmeno lui della grandezza racchiusa nella sua semplicità. Chi vince un Oscar e il giorno dopo va a fare la spesa con la moglie in un supermeracato con una busta di plastica, senza vergognarsi? Solo Morricone.
Ed è qui che sta proprio l’essenza del Maestro, l’essere rimasto quel ragazzo curioso, sperimentale, innamorato della tromba a studiare la rigidità delle regole musicali dettate dal suo maestro di composizione Goffredo Petrassi.
Morricone si chiudeva nella sua stanza, il mondo fuori, ore e ore passate a ricercare il suono giusto, e se la nota non arrivava ecco che la tirava fuori dagli oggetti, come un barattolo, o da un colpo dato su un tavolo, a sottointendere che la musica è intorno a noi.
Morricone è stato fonte di ispirazione di gruppi pop, rock, folk e natuarlmente Jazz.
Influssi del maestro li ritroviamo in Eminem in Bad Meets Evil, The Slim Shady EP, dove utilizza un sample del tema principale di quella colonna sonora, quello con il famoso urlo del coyote. Fendi Seats di Conway The Machine (feat. Westside Gunn) utilizza invece un campione di Doricamente.
I Muse spesso sulle note di C’era una volta il West hanno aperto i loro concerti, ma nel loro caso è stata scelta: L’uomo dell’armonica, suonata come introduzione a Knights of Cydonia dal bassista Chris Wostenholme proprio con un’armonica a bocca.
Roger Waters, dei Pink Floyd, collabora nel 1998 con Morricone per la colonna sonora del film “La leggenda del pianista sull’oceano”, di Giuseppe Tornatore, con la realizzazione del brano Lost Boys Calling.
Un’altra importante collaborazione è con Elisa Toffoli, con la quale partecipa al film di Quentin Tarantino Django Unchained; la musica è di Ennio Morricone e il testo da Elisa.
Questo è stato ed è Morricone, l’uomo, l’amico, il maestro, schivo ai riflettori, ma con una luce più grande di ogni altra quando era davanti al suo pubblico.
Noi di LondonONE radio custodiamo due ricordi particolari, due interviste che per noi sono diventate pietre miliari dei nostri ricordi ma anche della nostra storia radiofonica: la prima intervista al maestro nel lontano ….. quando dopo un’operazione all’ernia del disco venne a Londra per un concerto, e l’ultima intevista concessa, tre settimane prima della sua morte in piena pandemia, che qui riproponiamo:
Tornatore, campione di incassi, e di critica positiva, ha ancora una volta colto nel cuore i sentimenti giusti, quelli che ti fanno pensare, ragionare, meditare.
Vedere questo Film- documentario, fa bene all’animia, e non e’ solo un racconto, ma un abbraccio infinito ad un amico.