Dott. Lorenzo D’Antiga: “Vedo su quei letti la morte tutti i giorni. Ora vi spiego il perché dovete restare a casa”

Ai microfono di London ONE Radio ha parlato il Dottor Lorenzo D’Antiga, Direttore di pediatria dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo.

“La situazione qui a Bergamo è drammatica. Circa 1000 nuovi casi e 100 morti ogni giorno”, ci ha spiegato il Primario.

L’ospedale è stato trasformato per far fronte all’epidemia, circa la metà dei posti letto disponibili è occupata da pazienti con coronavirus e molti reparti sono stati completamente sostituiti per dedicare tutte le risorse a questi pazienti.

Le persone ricoverate devono essere completamente isolate perché altamente infettive, dice il Direttore, “è penoso vedere alcune persone arrivare alla fine, che non possono avere nessuno vicino nei loro ultimi minuti”.  I medici e il personale dell’ospedale cercano di dare loro supporto, e il frate cerca di metterli in contatto con i parenti con l’aiuto di un cellulare.

“Non c’è più posto per le salme, né nei cimiteri né nei formi crematori”. I parenti non possono quindi stare vicino ai malati nei loro ultimi istanti di vita, e molti devono vedere il corpo del proprio caro portato in un’altra regione senza nemmeno avere la possibilità di dargli l’ultimo saluto, perché anche le chiese sono piene e non è possibile fare cerimonie funebri.

“Mi dispiace dare così crudamente queste notizie –  si scusa il Direttore – ma sono preoccupato. Sono preoccupato anche per il Regno Unito, che non sembra aver capito la gravità della situazione. Voglio spiegare il perché è importante stare a casa.”

Questo virus si diffonde con un’efficienza straordinaria. Probabilmente si diffonderà comunque a tutta la popolazione, ma se lasciamo che il virus si diffonda avremo tantissime persone gravemente malate allo stesso momento. Se riusciamo invece a rallentare la diffusione del virus potremo “diluire” il numero di persone che avranno bisogno di cure intensive così da dar modo agli ospedali di far fronte al numero dei malati.

Il Primario ci spiega poi come vivono la situazione i bambini.

Il danno ai polmoni è causato in gran parte dalla nostra risposta immunitaria, per questo bambini e persone con un sistema immunitario indebolito non sono svantaggiati, anzi, perché la reazione del sistema immunitario non è così aggressiva. I bambini possono perciò contrarre l’infezione, ma non sviluppano mai una malattia polmonare grave, neppure quelli trapiantati o quelli che fanno terapie oncologiche.

Sono però in grado si trasmettere il virus quindi “è importante che anche loro stiano a casa ed evitino i contatti con persone anziane e vulnerabili”, conclude il dottor D’Antiga “State a casa. Il comportamento di ciascuno di noi salva la vita degli altri, abbiamo una grandissima responsabilità”.

Ascolta tutta l’intervista :

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