Davide Casaleggio: Investire in ricerca e digitale per far rinascere l’Italia

Londra (Roberta Chiatti) – Davide Casaleggio interviene in esclusiva su LondonONE radio delineando i prossimi passi che l’Italia dovrebbe fare per uscire dalla crisi di Covid-19.

Il coronavirus ha messo tutti a dura prova in questi mesi di lockdown, cambiando in modo “irreversibile” le nostre vite dall’oggi al domani e costringendoci ad attuare nuove abitudini che ora sono parte della nostra routine. Lo smart-working, la didattica a distanza, l’e-commerce per le aziende, sono alcuni esempi che rendono chiara l’idea di cui stiamo parlando.

Ora, però, la domanda che molti si pongono è:  l’economia italiana  su quale settore deve puntare affinchè le nuove tecnologie diventino la soluzione alla crisi?

“I soldi saranno limitati, per cui l’importante è investirli in modo che possano creare valore negli anni futuri. Lo studio che abbiamo fatto con 36 esperti, di vario settore come professori, ingegneri, perfino teologi hanno dato dei risultati abbastanza chiari su quali sono i cambiamenti che sono qui per restare e l’altro tema è cosa dobbiamo fare in modo da sostenere l’economia, ma anche rilanciarla. Ci sono punti chiave attorno a cui ruotano queste idee” – dichiara Casaleggio riferendosi ai 10 cambiamenti irreversibili tra i quali lo smart-working, la smart mobility o la sanità in remoto già da tempo utilizzata negli Stati Uniti e da poco anche in Regno Unito, ma nuova all’Italia che ha trovato difficoltà anche in questo settore durante il Covid-19 a causa della scarsità di posti letto negli ospedali o inefficienza nell’assistere più pazienti che necessitavano di una visita e che magari avrebbero potuto aiutare attraverso la sanità in remoto.

Perciò secondo Casaleggio: “Questo tipo di utilizzo  della tecnologia  si è dimostrata  importante per la stessa sopravvivenza della popolazione”.

A tal proposito, sorge la domanda sul livello del processo di digitalizzazione delle imprese italiane, se è a pari passo o più indietro rispetto ad altri Paesi europei.

“All’inizio del mese di giugno è uscito il rapporto DESI (The Digital Economy and Society Index) della Commissione Europea  che ha dato purtroppo dei giudizi molto negativi sulla digitalizzazione dell’Italia ponendola al quartultimo posto in graduatoria sui Paesi europei. Sicuramente qualcosa su cui l’Italia deve investire da tempo” – dichiara Casaleggio che aggiunge: “Le imprese che  non digitializzeranno i loro processi o il loro rapporto con il cliente finale  saranno fuori dal mercato. Abbiamo grandi esempi del secolo scorso che pensavano non potessero scomparire dal mercato, come Kodak, Blockbuster, Toysrus, persino Pizza Hut va in fallimento proprio oggi. Quindi ci sono dei grandi colossi che si pensano non possano essere messi fuori mercato ma in realtà se non investono sul digitale si pongono loro stesse fuori dal mercato […] Il digitale è sicuramente qualcosa di fondamentale, la sua infrastruttura è qualcosa su cui deve appoggiare tutto l’investimento privato e pubblico dell’era digitale che avremo in futuro”.

Ma l’Italia dovrebbe puntare ad investire su un aspetto in particolare, secondo Casaleggio, ovvero in ricerca e sviluppo che ora rappresenta l’ 1,3% del PIL, quasi la metà rispetto a quanto si investe in Germania e un terzo rispetto a quanto si investe in Svezia. Di conseguenza, come ha spiegato Casaleggio, le piattaforme digitali che usiamo quotidianamente provengono da quei Paesi e non dall’Italia.

Se da un lato il coronavirus  ha causato decessi e al tempo stesso una forte recessione economica, è pur vero che dall’altro lato  ha fatto notare i punti di forza e debolezza di ciascun Paese e proprio da questi aspetti che è necessario ripartire, migliorando la propria performance digitale per portare nuovi valori nel futuro.

Affinché questo accada è  importante riconoscere che “Niente resterà come prima”, come dichiara il motto di Casaleggio, che invita gli italiani ad essere “open minded” e adattarsi ai cambiamenti che situazioni come il coronavirus, ci pongono davanti e a noi non ci resta altro che accoglierli, se si vuole sopravvivere ed essere al passo con i tempi.

 

 

 

 

 

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