Covid-19, Dott.ssa Gismondo: “L’emergenza in Italia non c’è”

Londra (Roberta Chiatti) – La Dott.ssa Maria Rita Gismondo interviene su LondonONE Radio, per fare un’analisi sugli ultimi sviluppi Covid-19 ma anche per presentare in esclusiva “Ombre allo specchio” , il suo nuovo libro che riporta un’attenta cronaca del presente sul virus.

In un periodo in cui vige ancora molta incertezza e confusione, la Gismondo cerca di fare chiarezza con il suo libro denunciando il panico diffuso dai giornalisti così come la disorganizzazione del sistema sanitario nazionale italiano e invitando il lettore a dare uno sguardo al passato, in cui le epidemie erano anche peggiori di quella che stiamo vivendo.

Tuttavia, nonostante il virus continui a circolare, la nostra economia non può fermarsi del tutto, soprattutto in Italia, dove, secondo la Gismondo,  lo stato d’emergenza non esiste, nonostante il Governo abbia voluto prolungare la durata fino al 15 ottobre senza un parere scientifico.

“Da sanitario non trovo la necessità di prorogare lo stato d’emergenza, ed infatti siamo solo noi e l’Ungheria in Europa. Ma se il Governo avrà deciso cosi è proprio perché, probabilmente, sarà necessario gestire fatti politici con questa tipologia di intervento, non certo fatti scientifici perchè l’emergenza in Italia non c’è” 

La Gismondo è stata chiara: l’emergenza non c’è, ma il covid-19 esiste e “sta continuando a circolare e probabilmente dovremmo abituarci a convivere come è successo con altri coronavirus che adesso circolano provocando dei raffreddori” –   dichiara la Dottoressa su London ONE radio affermando che l’unica  soluzione a tutto questo è il vaccino.

In merito alla sperimentazione dei 23 vaccini nel mondo, la Gismondo si discosta dal provvedimento preso dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, ovvero ridurre le fasi di sperimentazione del vaccino perchè:

“il vaccino è un farmaco a tutti gli effetti, ma ha bisogno di essere sperimentato in maniera totale […] al momento io sono contraria alla composizione di due vaccini […] uno è il vaccino della ditta moderna degli Stati Uniti che ci vuole trasformare in OGM, perché è un pezzetto di acido nucleico che va inserirsi nel nostro genoma, nelle nostre cellule  e ci inducono la produzione di un virus  che poi sollecita gli anticorpi […] l’altro è purtroppo quello di Oxford perchè è un vaccino che usa un adenovirus della scimmia, che sono (gli adenovirus) potenzialmente cancerogeni e non possiamo in 5 mesi  decidere e capire se questo vaccino non può essere o non può diventare cancerogeno”.

Perciò per la Dott.ssa Gismondo la ricerca su un vaccino necessita di tempi tali da garantirne la sua efficacia e la totale assenza di effetti collaterali che causerebbero ulteriori problemi al nostro corpo.

Ascolta il podcast per saperne di più 

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