Milena Galasso (Londra) – Di seguito si riportano le risposte alle domande frequenti relative ai cittadini italiani in rientro dall’estero e i cittadini stranieri in Italia, in seguito all’entrata in vigore dell’Ordinanza del Ministro della Salute 20 marzo 2020, dell’Ordinanza del 22 marzo 2020 adottata congiuntamente dal Ministro della Salute e dal Ministro dell’Interno e del Dpcm 22 marzo 2020
1.Sono un cittadino italiano all’estero o uno straniero residente in Italia, posso rientrare in Italia?
Sì, se il rientro è un’urgenza assoluta. È quindi, per esempio, consentito il rientro dei cittadini italiani o degli stranieri residenti in Italia che si trovano all’estero in via temporanea (per turismo, affari o altro).
È ugualmente consentito il rientro in Italia dei cittadini italiani costretti a lasciare definitivamente il Paese estero dove lavoravano o studiavano (perché, ad esempio, sono stati licenziati, hanno perso la casa, il loro corso di studi è stato definitivamente interrotto).
Una volta entrati nel territorio nazionale, gli interessati dovranno raggiungere la propria casa nel minore tempo possibile. Le circostanze di assoluta urgenza devono essere autocertificate.
Si raccomanda di preparare l’autocertificazione prima della partenza, indicando in modo specifico i motivi del rientro, in modo da rendere più rapidi i controlli. Per l’autocertificazione si può usare il modulo pubblicato nel sito del Ministero dell’Interno (link).
Chi rientra in Italia dovrà comunicare l’ingresso nel territorio nazionale al Dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria competente per territorio ed è sottoposta a sorveglianza sanitaria e a isolamento fiduciario per 14 giorni. La sorveglianza sanitaria e l’isolamento fiduciario non si estendono ai componenti del nucleo familiare.