Roberta Chiatti (Londra) – Ermal Meta ha svelato a London ONE di esser riuscito finalmente a portare una ballad a Sanremo. Il singolo “Un milione di cosa da dirti” è una canzone sviluppata su una storia d’amore “verticale”:
Immaginatevi una semiretta che parte ma non sai dove va a finire, è una canzone d’amore che non pone nessun tipo di dolore e se finisce non lo vedi
La canzone è nata 3 anni fa, in un periodo molto particolare della sua vita, lo stesso periodo in cui era iniziata la sua carriera da solista. Tuttavia sentiva di avere un blocco emotivo: “Avrei voluto dire un casino di cose” dice Ermal, ma non ci riusciva, fin quando ha deciso di mettersi in gioco e “vomitare” tutto scrivendo una canzone: “Un milione di cose da dirti” completata nel giro di 10 minuti.
Questa volta però il brano non vuole insegnare o inviare alcun messaggio particolare al pubblico ma vuole solo trasferire amore puro.
“Un milione di cosa da dirti” fa parte dell’album “Una tribù umana” – anticipata dal singolo “No satisfaction” in rotazione anche su London ONE Radio – e che uscirà il 12 marzo. L’album arriva a tre anni di distanza dall’ultimo album in studio, “Non Abbiamo Armi”, ed evidenzia l’altissimo livello di scrittura dell’artista, sia quando dà voce ai sentimenti, sia quando racconta il mondo attraverso storie di vita, guardando negli occhi uno ad uno i componenti della Tribù urbana, ma cos’è esattamente la “Tribù urbana”?
La tribù è un fil rouge che unisce tutti noi, ci sono tante diversità che ci fanno mescolare […] la tribù urbana non esiste fisicamente e anche la musica, eppure c’è
Così descrive Ermal il suo album che ascolteremo dal prossimo marzo, dopo l’esibizione al Festival di Sanremo dopo aver trionfato nel 2018 con il brano “Non mi avete fatto niente”, cantato insieme a Fabrizio Moro e presentato anche all’Eurovision Song Contest a Lisbona.
Durante la terza serata del Festival, il 4 marzo, Ermal canterà “Caruso” e sarà il Maestro Diego Calvetti, accompagnato sul palco dalla Napoli Mandolin Orchestra.